Il Piano integrato per l’occupazione (PIO) della Regione Toscana è un pacchetto di misure finalizzate al sostegno e al reinserimento lavorativo di persone che hanno perso il lavoro, un mix di politiche passive ed attive che nella sua prima fase ha dato ottimi risultati: su 5 persone che vi hanno preso parte ben 3 hanno trovato un’occupazione, soprattutto donne over 50 che avevano perso il lavoro. Il progetto ha previsto un preciso percorso di formazione ed una indennità di partecipazione e di sostegno al reddito di 500 euro mensili. Adesso se ne rafforza il ruolo, ed ai 22 milioni del 2018 se ne aggiungono ulteriori 7, per un pacchetto complessivo di trenta milioni.
Le adesioni alla prima fase sono state 6.696, di cui 5.813 (circa l’85 per cento) presentate da disoccupati di lunga durata. Più che positivi i numeri, perché oltre 4mila persone, il 60 per cento, hanno sperimentato un avviamento al lavoro. Si tratta di un risultato importante, perché con questa sperimentazione la Toscana è riuscita a ‘riattivare’ migliaia di cittadini che erano da tempo senza lavoro e che risultavano avere profili di occupabilità di elevato svantaggio.
Per la seconda fase non è prevista l’erogazione dell’indennità di partecipazione, essendo entrato a regime il reddito di cittadinanza. Il piano per il reinserimento lavorativo consente al disoccupato, dietro sua adesione volontaria e dopo la presa in carico, la profilazione e la sottoscrizione del patto di servizio con un centro per l’impiego, nonché di partecipare a un percorso di “assistenza intensiva alla ricollocazione” presso una agenzia per il lavoro accreditata a sua scelta. Il percorso dura sei mesi e prevede l’applicazione, nei confronti del soggetto accreditato, delle stesse regole già previste per la prima fase del Pio: riconoscimento a rimborso di un massimo di dieci ore di accompagnamento al lavoro e remunerazione a risultato in base alla capacità di trovare un lavoro ai partecipanti, fino a un massimo di 5 mila euro.