Abbiamo approvato all’unanimità l’adeguamento della legge che regola l’edilizia residenziale pubblica in Toscana, necessario dopo l’intervento della Corte Costituzionale sulle leggi di altre regioni.
Nel nuovo testo resta il criterio premiale degli anni di residenza, ma cade il vincolo dei cinque anni.
Il dato positivo è che sono state messe da parte le strumentalizzazioni per convergere su un principio cardine per la coesione della nostra comunità: le case popolari devono essere date prima a chi ha più bisogno e senza alcuna discriminazione razziale, di nazionalità, di religione o di altro tipo, come prevede la nostra Costituzione.
La legge è stata approvata dopo un lungo dibattito nella seduta di martedì 14 settembre con 23 voti favorevoli e 11 astensioni, dopo aver trovato la sintesi in un emendamento che prevede l’obbligo per i cittadini (ad esclusione di coloro in possesso dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria), e che non autocertificano residenza fiscale in Italia, di presentare documentazione reddituale e patrimoniale del paese in cui hanno la residenza fiscale.
Erp, approvata la legge che si adegua ai dettami della Consulta
