La cronaca politica di questi giorni impone a tutti noi che rivestiamo cariche politiche ed istituzionali una riflessione. Non tanto sul da farsi, perché almeno per quanto mi riguarda il problema non si pone: resto nel Pd. Quando su quello che ci attende.
Un caro amico mi ha scritto: «ora calma e intelligenza per guardare con fiducia al futuro» . Per me è una buona sintesi di quello che c’è da fare adesso. Siccome le scissioni portano sempre a guardarsi l’ombelico e a tirare fuori tutte le recriminazioni più inutili di questo mondo, non dimentichiamo mai che l’obiettivo nostro è creare un Paese più equo, europeista, capace di affrontare le sfide ambientali e di sviluppo che abbiamo davanti; capace di sfruttare le opportunità che la scienza e la tecnologia offrono e offriranno ai nostri cittadini e alle nostre imprese e, non ultimo, che sia baluardo delle libertà e dei diritti civili. Per questo ritengo necessario un Pd forte che sia perno delle alleanze con chi condivide la strada da fare.
Non comprendo la necessità di un nuovo soggetto politico e rimarrò saldamente nel Partito Democratico, ma ritengo che ora dobbiamo guardare avanti, con la responsabilità di chi governa il Paese, di chi ha sfide importanti davanti e sa che l’unico nemico sono le destre xenofobe e incapaci che stanno imperversando in Europa e non solo.